Il Museo di Anatomia Patologica
I reperti esposti in un museo raccontano sempre una storia particolare, questo è ancora più vero per i reperti del Museo di Anatomia Patologica del Polo Museale di Sapienza Università di Roma.
“Con il progetto di Terza Missione “Preparati Anatomici On Demand: video-exhibits, podcast e giochi on web come medium per un dialogo nuovo tra ricerca universitaria e società” abbiamo cercato di raccontare le vicende umane e quelle scientifiche che si celano dietro a quattro particolari reperti conservati nel nostro museo” afferma la Professoressa Cira di Gioia, direttrice del Museo. “Alcune delle patologie esposte raramente si possono ancora rintracciare nelle casistiche odierne; pertanto, un luogo come questo è utile per chi affronta il percorso di studi in medicina per confrontarsi con patologie come la tubercolosi o il litopedio. Ma volendo ampliare il pubblico a cui il museo si rivolge, abbiamo sviluppato questo progetto per divulgare sui social la preziosa collezione qui esposta”.
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Il Litopedio
La Professoressa Giulia d’Amati, del Dipartimento di Scienze Radiologiche, Oncologiche e Anatomopatologiche, ci racconta la sua personale esperienza con il litopedio, o feto pietrificato, rinvenuto durante un riscontro diagnostico eseguito dal suo Maestro, il Professor Antonio Ascenzi, quando ancora lei frequentava ancora l’Università.
La Sifilide
La Professoressa Cira di Gioia prenderà spunto dai reperti di una aorta ed un cuore colpiti da aortite sifilitica per raccontare la patologia, ormai scomparsa, ma che dal 1400, probabilmente portata dai francesi a Napoli, ha mietuto molte vittime nei secoli passati.
L’Osteosarcoma
Il Professor Carlo Della Rocca, Direttore UOC Anatomia e istologia Patologica Policlinico Umberto I Roma, che nell’affrontare il racconto dell’osteosarcoma rievoca la vicenda di Luca, giovane ragazzo colpito da questa particolare patologia, a cui il reperto appartiene.